Quando si decide di allevare delle galline è importante, se possibile, scegliere di portare a casa con sé non solo esemplari comuni ma anche e soprattutto razze meno diffuse, che magari rischiano di scomparire per sempre. Questo è il caso delle galline rare e locali, spesso poco note ma che è importantissimo preservare in modo da salvaguardare la biodiversità dei nostri territori. Ciò si traduce in benefici sia per l’uomo sia per l’ambiente.
Allevare galline rare e locali
Quando si pensa alla gallina compare nella mente di tutti la tipica immagine della gallina domestica, la più diffusa negli allevamenti e rappresentata in libri, cartoni animati e illustrazioni. L’immaginario comune viene fossilizzato su un unico esemplare, come se non ne esistessero altri degni di nota. Tanto che se per caso ci si trova a frequentare una fattoria didattica o semplicemente un allevatore illuminato, ci si trova spiazzati di fronte a galline sconosciute, dai colori sgargianti e dalle fattezze che paiono quasi esotiche. Questo accade perché non siamo abituati alla grande varietà di razze avicole esistenti, che sono molte e cambiano in base al territorio.
Tuttavia, la quantità di razze autoctone che oggi si possono contare sono comunque un numero irrisorio rispetta alla enorme varietà esistente nei secoli passati. Oggi infatti molti esemplari si sono estinti e resta piuttosto difficile imbattersi in allevamenti di galline locali, che infatti sono sempre più rare. Ciò è dovuto al nostro sistema produttivo, che favorisce la proliferazione di razze ad alto rendimento al fine di soddisfare le esigenze di un mercato che ci ha educato a nutrirci di derivati animali in grande quantità. Data questa tendenza, e il costante aumento del numero della popolazione mondiale, l’industria alimentare si è serializzata e specializzata nell’allevamento di certi tipi di animali, a sfavore di altri. L’introduzione degli allevamenti intensivi ha infatti privilegiato esemplari capaci di moltiplicarsi più velocemente e di produrre maggiori quantità di uova, appiattendo moltissimo la varietà di razze avicole a disposizione. In questo modo molti esemplari sono stati trascurati, dimenticati e si sono quindi estinti.
Salvaguardare la biodiversità allevando galline antiche
Le razze risparmiate dal processo di omologazione industriale, che ancora oggi domina le nostre società, devono la propria salvezza ad allevatori sensibili all’importanza della protezione della biodiversità. Grazie infatti a chi ha deciso di prendersi cura dei pochi esemplari rimasti, appartenenti a razze ormai in declino, oggi possiamo ancora vedere galline antiche e locali, che la grande distribuzione non ritiene idonee al commercio. Ciò è fondamentale poiché l’importanza degli animali prescinde dal profitto che se ne trae: una sana biodiversità ha infatti un valore pari se non superiore a quello dell’economia di mercato. Un pianeta con una fauna ristretta non è un pianeta in salute, vengono alterati gli equilibri degli ecosistemi, certe tipologie di animali si impongono su altre, per la mancanza di alcuni predatori molte razze scompaiono e di conseguenza si perde il beneficio che queste apportavano all’ambiente. Ogni esemplare svolge infatti un proprio ruolo fondamentale nel garantire il benessere del pianeta che abitiamo. Nessuno è superfluo e tutti concorrono a equilibrare il grande sistema vivo che chiamiamo terra.
Occuparsi di razze a rischio di estinzione consente di salvaguardare l’intero pianeta e quindi il nostro stesso benessere. Non serve essere degli allevatori esperti per farlo, tanto più che alcune varietà avicole sono tanto mansuete da risultare dei perfetti animali da compagnia. La gallina è sempre più un animale domestico, che chiunque può ospitare nel proprio giardino munendosi semplicemente di un buon pollaio esterno. Oggi ne esistono di moltissime tipologie, adatte a ogni esigenze, dagli ampi spazi campestri ai piccoli giardini di città. Chiunque può quindi dotarsi di un piccolo pollaio personale, in cui far dimorare esemplari poco noti ma molto importanti per l’ambiente in cui viviamo. Quindi perché non cogliere l’occasione di fare del bene al pianeta popolando il proprio cortile di questi sensibili animali?